CARNEVALE IN SARDEGNA

LA SARTIGLIA DI ORISTANO 

15 - 17 FEBBRAIO 2015 

La città di Oristano, situata nel bel mezzo della costa occidentale della Sardegna, affacciata nel cuore dell'omonimo golfo, ogni anno a carnevale, rivive i fasti di un'antica giostra medievale: la Sartiglia. Non una rievocazione storica ma un evento equestre che da secoli, per tradizione, si perpetua nel cuore di questa antica capitale medievale.

 

L'ultima domenica di carnevale ed il martedì successivo, il gremio dei contadini e quello dei falegnami, due antiche corporazioni di mestiere, perpetuano rispettivamente nelle due diverse giornate un identico rituale: l'organizzazione di una corsa all'anello, questo infatti è il significato del termine catalano sortilla. Alla giostra, in entrambe le due giornate, partecipano gli stessi centoventi cavalieri, mascherati e rivesiti degli antichi abiti della tradizione sarda e spagnola, che si esibiscono su possenti cavalli riccamente bardati. Nelle due giornate di giostra cambia la figura del Componidori, ovvero il cavaliere che comanderà la corsa, scelto rispettivamente dalle massime autorità dei due gremi organizzatori. Squilli di trombe e rulli di tamburo accompagnano l'intero rituale cavalleresco che di buon mattino viene annunciato da un araldo a cavallo lungo le vie dell'antica città medievale. La cerimonia suggestiva della vestizione del Componidori, il capocorsa che dovrà sovrintendere all'intero evento equestre, da inizio alla manifestazione in modo davvero emozionante. Questo cavaliere, prescelto, dovrà guidare la Sartiglia, indossando antichi abiti e una maschera androgina di legno, è lui il vero protagonista della Sartiglia.

 

Un lungo corteo ricco e colorato con centinaia di figuranti che indossano i costumi della tradizione sarda e spagnola anticipa la compaggine degli alfieri, dei trombettieri e dei tamburini che solennemente accompagnano i rappresentanti della corporazione, ilComponidori e quindi i suoi cavalieri. Raggiunto il sagrato dell'antica cattedrale di Santa Maria Assunta, il Componidori apre ufficialmente la corsa e per primo tenterà la sorte affrontando a gran galoppo il percorso tentando di cogliere con una spada la stella di latta con al centro un foro, appesa sul percorso. Una folla immensa assiste allo spettaccolo e con trepidazione partecipa alla corsa. Dopo su Componidori, tra i 120 cavalieri partecipanti, solo coloro che verranno scelti dal capocorsa, potranno cimentarsi in questa prova di abilità. Per i cavalieri che da protagonisti partecipano all'evento, questo rappresenta un momento di sfida e di tensione in quanto non tutti i cavalieri potranno cimentarsi alla cosa alla stella, infatti in quel momento, sul campo, si assiste alle decisioni insindacabili de su Componidori che chiama alla prova della corsa alla stella coloro che, tra i vetereani ma non solo, reputa più idonei e meritevoli. Ultimate le corse dei cavalieri, il Componidori ritenta la prova, questa volta cercando di infilare la stella con lo stocco, una lancia di legno. La folla è in tripudio al passaggio dei cavalieri più abili e fortunati che infilano la stella. In ricordo del bersaglio centrato, verrà loro consegnata una piccola stella d'argento. La corsa alla stella termina con sa remada, prova di estremo coraggio del Componidori che, ancora una volta, affronta a gran galoppo il percorso della via della cattedrale, riverso con il dorso sul cavallo, mentre con il suo scettro di mammole e pervinche benedice la folla.

 

Da qui il corteo dei figuranti, guidato dai trombettieri e dai tamburini, accompagna il gremio protagonista della giornata, il suo Componidori e gli altri cavalieri, lungo un percorso posto a ridosso dell'antica fortificazione medievale della città. Su questa strada tutti i centoventi cavalieri, in pariglia, ovvero tre cavalieri su tre cavalli, si cimenteranno a gran galoppo nelle spericolate evoluzioni, dando vita ad uno spettacolo unico ed irripetibile. Il passaggio di ogni pariglia è annunciato dallo squillo delle trombe e una lunga rullata dei tronanti tamburi accompagna tutto il percorso dei tre cavalli appaiati al galoppo sui quali i tre cavalieri compongono figure accrobatiche in piedi, in posizione verticale o realizzando dei veri e propri ponti umani, mentre la folla in visibilio assiste incredula e in palpitazione. La giornata delle corse termina all'imbrunire con i trombettieri ed i tamburini che accompagnano il corteo dei cavalieri verso la sede del gremio organizzatore della giornata, dove avverrà la cerimonia di svestizione de su Componidori, l'eroe che ha guidato la giostra che, tolta la maschera, ritornerà cavaliere. Fiumi di vernaccia, il vino d'aperitivo e di brindisi tipico, prodotto nell'oristanese, unitamente alle zippole, le tradizionali frittelle, vengono infine offerti dal gremio a tutti i partecipanti alla corsa in segno di festa con il tradizionale augurio di attrus annus, affinché, per altri anni, tutti insieme, si possa ancora festeggiare, correndo nuove edizioni di Sartiglia.

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